Il passaggio generazionale in azienda
- Camilla Pizzoni

- 13 ott 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Il punto di vista del figlio

Molti giovani che vivono in un contesto di imprenditoria famigliare, terminati gli studi universitari, si chiedono se sia giusto entrare o meno nell’azienda di famiglia.
Me lo domandai anch’io.
Sono due le possibili scelte tra cui optare:
andare a lavorare nell’azienda creata dai genitori e contribuire subito alla sua crescita,
accumulare esperienze professionali in contesti differenti per acquisire nuove competenze e portare innovazione in un momento successivo.
Cosa è meglio fare? Non esiste la risposta giusta.
In linea generale, i consulenti che si occupano di passaggio generazionale in azienda consigliano di propendere per la seconda soluzione.
Siccome sono diverse le imprese italiane che stanno affrontando la transizione da una generazione all’altra, ho scelto di condividere la mia esperienza in questo articolo con un duplice obiettivo:
aiutare i giovani che non sanno cosa scegliere di fronte all’opzione dell’azienda di famiglia,
supportare gli imprenditori-genitori che vorrebbero avere i propri figli all’interno della realtà realizzata con fatica.
Dalla farmacia all’azienda di famiglia: la mia storia
Conclusi gli studi universitari, lavorai per qualche mese in una farmacia, ma mi accorsi presto che quell’ambiente era per me stretto e soffocante.
Siccome l’azienda fondata da mio padre era composta da più realtà imprenditoriali, decisi di andare a lavorare con lui, seguendo la stessa scelta che fece mio fratello pochi anni prima di me.
Entrai in azienda in un momento particolare e forse anche fortunato: stava nascendo uno dei nuovi brand. Iniziai a seguirne lo sviluppo e la crescita, curando l’espansione del marchio e i prodotti: fu un’esperienza formativa che mi permise di diventare grande insieme all’azienda di mio padre. Imparai a gestire molti aspetti organizzativi della vita imprenditoriale, riconoscendo le dinamiche principali e affrontando le sfide quotidiane.
Il punto di vista del figlio: valore, fiducia, consapevolezza
Oggi, a mente lucida e con un’esperienza pluriennale nella gestione delle risorse e del capitale umano in azienda, distinguo con chiarezza gli elementi che caratterizzano la prospettiva del figlio durante il passaggio generazionale, un momento delicato che deve essere affrontato con determinazione e ragionevolezza.
Li riassumo in tre punti principali.
La dimostrazione del proprio valore.
I figli devono dimostrare al titolare - e a tutti i collaboratori - di riuscire a svolgere i compiti affidati meglio di chiunque altro. Questo è un nodo molto importante che affrontano tutti i giovani quando entrano in azienda.
Il mio consiglio? Manifestare impegno e umiltà per apprendere il lavoro, ascoltare le persone e osservare le dinamiche nuove.
Il processo di dimostrazione del valore può durare a lungo, soprattutto quando i figli si trovano di fronte a una figura forte - a un leader - con la quale si deve affrontare il primo passaggio generazionale.
La fiducia.
Arriva un momento in cui l’imprenditore si chiede quale sia la persona giusta per il passaggio del testimone. A chi dare fiducia?
Quando i figli sono più d’uno (come nel mio caso), bisogna creare armonia e compiere le scelte seguendo un criterio meritocratico, affidando gli incarichi ai figli che possiedono le giuste competenze.
Nessuno deve sentirsi sminuito: ognuno di noi - ogni figlio - ha talenti peculiari che può esprimere attraverso il lavoro. L’unione delle skill personali di ogni nuovo collaboratore porta al successo dell’azienda.
La consapevolezza.
Ai figli è richiesto, passo dopo passo, di acquisire consapevolezza sulle proprie capacità e responsabilità. Devono sentirsi in grado di assumere il ruolo che gli è stato affidato, accogliendo le aree di miglioramento e mantenendo una buona stima di sé.
Durante i passaggi generazionali è molto utile affidarsi a una persona esterna che, con uno sguardo obiettivo – empatico e non freddo -, aiuti a superare le incomprensioni e sciogliere i piccoli malintesi.
Sono stata e sono figlia dell’imprenditore, ho vissuto queste situazioni sulla mia pelle con grande coinvolgimento: per questo ho scelto di diventare Business Executive Coach.
Il mio compito è valorizzare i talenti delle persone per portare le aziende al successo.
Sei un giovane o un imprenditore e stai vivendo il passaggio generazionale in azienda?
Mi farebbe piacere aiutarti: ti lascio il mio indirizzo e-mail nel caso in cui tu voglia metterti in contatto con me. camillapizzoni72@gmail.com









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